Il recupero di Prada
Il gruppo Prada, come aveva preannunciato, recupera nel secondo semestre del 2020 con vendite in progressiva crescita nonostante le chiusure di alcune boutiques.
Retail a -6% in Europa e Giappone, mentre i segni di ripresa arrivano dalle Americhe, dal Medio Oriente, dalla Russia, ma soprattutto dall’Asia-Pacifico,con un +52% del mercato cinese. Non male se si pensa che le vendite retail incidono per il 90% sui ricavi di Prada, da quando ha fatto la scelta strategica di ridurre di molto le vendite wholesale per preservare l’immagine del brand.
Clarks “family business” or “family faults”
Galahad Clark, uno dei discendenti del fondatore del brand di calzature inglesi Clarks accusa la sua stessa famiglia di essere colpevole del fallimento del marchio di famiglia, che oggi però sembra poter avere una seconda chance. E di quest Galahad se ne compiace.
La famiglia sembrerebbe non essere stata pronta, come spesso si è visto nelle imprese familiari e non solo, al cambio di passo ed alla trasformazione digitale, preferendo arricchirsi coi dividendi, rispetto a reinvestire i profitti nell’impresa di famiglia.
Uno storico marchio come Clarks, per fortuna, ha attirato l’attenzione del fondo di investimento LionRock Capital con un investimento di 100 milioni di sterline acquisendo una quota di maggioranza pari al 51% del capitale dell’azienda.
Speriamo che dopo l’ulteriore batosta della pandemia, il brand che oggi conta 260 store nel mondo possa tornare a crescere e dimostrare il proprio valore.
Parola agli azionisti di Tiffany: offerta approvata!
Gli azionisti di Tiffany & Co, tramite assemblea generale hanno approvato la proposta di acquisto di LVMH. L’offerta è stata ridotta a 131,50 dollari per azione, contro i 135 dollari per azione che erano stati previsti inizialmente.
Dopo la bagarre iniziata questa estate tra i due brand, di cui abbiamo più volte parlato, che era sfociata in procedimenti legali da ambo le parti, sembra che l’operazione ora possa giungere a termine.
Nel primo semestre 2020, Tiffany aveva perso -33 milioni di dollari, mentre la divisione gioielleria e orologeria di LVMH -17 milioni di euro.
Nel terzo trimestre, però i ricavi di Tiffany hanno recuperato grazie alla ripresa dei consumi in vista delle feste di fine anno Black Friday, Natale, Capodanno, ecc. Importante anche la ripresa del mercato cinese, che ormai è diventata una costante positiva per tutti i marchi che vi hanno investito. In attesa di veder finalizzata l’acquisizione del brand americano da parte del colosso francese del lusso, la Borsa di Parigi ha visto il titolo LVMH guadagnare lo +0,66% salendo a 516,2 euro ad azione, dopo un “picco storico” a 517,20 euro durante la sessione. Niente di particolare invece a Wall Street dove il titolo di Tiffany è rimasto stabile.
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