Chanel, Ferragamo, Prada, LVMH, Kering e Moncler

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Cosa succede nella moda post lockdown?

Chanel fa shopping

Il brand del lusso continua ad acquisire piccole e medie aziende italiane e non solo della filiera tessile e conciaria aumentando il valore della propria filiera e assicurandosi lavorazioni che potrebbero scomparire o non avrebbero le stesse opportunità.

Questa volta è il turno della conceria Gaiera Giovanni, sua fornitrice da più di dieci anni di pelli morbide ed elastiche. L’azienda però continuerà a lavorare anche con tutti i suoi affezionati clienti, strategia questa già perseguita nelle precedenti 8 acquisizioni (7 concerie e una di filati – l’italiana Vimar 1991 lo scorso luglio -) .

C’è chi accusa più di altri e chi si riprende in fretta

Segno negativo per molte griffe del lusso, come Ferragamo che registra un -60% dei ricavi nel secondo trimestre.

Anche Prada ha registrato un -40% dei ricavi nel primo trimestre, che sembra però stia già recuperado soprattutto grazie al mercato asiatico in grande ripresa post riapertura dei negozi con un +60% e +66% nei mesi di giugno e luglio e all’eCommerce che ha registrato un +150% nei primi 6 mesi con punte di +300% in giugno e luglio.

Le previsioni degli analisti rimangono su un calo del 35% rispetto alle previsioni, mentre la proprietà è convinta di poter arrivare al pareggio operativo entro la fine dell’anno se la situazione rimanesse stabile.

Per Safilo si parla di un calo di fatturato di -32,7%, che forse poteva essere arginato con investimenti sull’online tempestivi e più importanti, dal momento che le vendite sul web sono raddoppiate nello stesso periodo, ma rappresentano solo l’11% delle vendite totali del gruppo. Da luglio le vendite totali sembrano siano riprese molto bene, quindi vedremo come andrà il prossimo semestre.

Situazione peggiore dal punto di vista offline per Piquadro che ha visto un calo dei propri ricavi a -65,9%, ma che ha compensato molto bene online avendo iniziato già da qualche tempo ad investire nel digitale e registrando un +62,6% per il marchio TheBridge e un +62,1% per l’ultimo marchio acquisito Lancel, entrambi di proprietà del gruppo.

Ricavi a -27% nel primo semestre per il gruppo del lusso LVMH, stessa cosa per il gruppo Kering che registra nello stesso periodo un -30%. Sia Arnault sia Pinault rispettivamente presidente e Ceo di LVMH e di Kering si sono detti ottimisti per la ripresa in tempi brevi dei marchi dei rispettivi gruppi.

MONCLER investe saggiamente nel digital

Il “marchio di piumini colorati” come qualcuno si ostina a chiamarli, sta puntando seriamente sull’online e sull’integrazione tra off e on-line.

Dopo aver portato in casa l’ecommerce, prima in gestione a YNAP, che entro il prossimo anno sarà “full-omnichannel” con tanti servizi e molta attenzione all’esperienza del singolo cliente, ora Moncler vuole sperimentare. Nuovi approcci, collaborazioni e strategie che creeranno un forte senso di community interagendo il più possibile con il proprio audience sia online sulle diverse piattaforme, come ha dimostrato con i livestreaming di WEIBO, sia offline nelle proprie boutique, lavorando anche sui microdata per personalizzare il più possibile l’esperienza del singolo cliente.

Sembra proprio che Remo Ruffini sia ancora una volta sulla strada giusta, come ha ampiamente dimostrato negli ultimi anni.

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