Slow Fashion VS Fast Fashion – il Minimalismo
L’industria della moda è una delle maggiori cause di inquinamento al mondo e questo lo sappiamo. Da qualche anno diversi brand e gruppi internazionali si stanno muovendo in una direzione più responsabile e sostenibile.
Ma c’è qualcosa che possiamo fare per dare una mano? Seguire tutte ed indistintamente le mode estemporanee è giusto? Un comportamento compulsivo, che porta ad acquistare costantemente, anche capi che non indossiamo e che rimangono con il cartellino nell’armadio per anni o peggio ancora una produzione che crea tonnellate di capi invenduti, può essere cambiato?
Una possibile risposta al fast fashion, può essere l’approccio slow fashion, che prevede meno acquisti, ma più mirati, ragionati, di capi qualitativamente migliori che dureranno nel tempo e per la cui creazione saranno stati rispettati ambiente, persone e diritti?
Negli ultimi anni in contrasto con le dinamiche consumistiche e compulsive, si è fatta strada una tendenza, il minimalismo.
Questa pratica sembra avere benefici sull’ambiente, sulle nostre finanze, aumentando il nostro tempo libero, passando da disordine a ordine, diminuendo lo stress e aumentando la nostra serenità.
Tutto bellissimo Andrea, ma cos’è la moda minimalista?
Il “fashion minimalism” si basa su un assunto fondamentale: “keep it simple” o per chi odia gli inglesismi, mantieni le cose semplici. Il minimalismo è applicato a tanti ambiti, come la casa, la libreria, il giardino, ma l’ambito in cui questo trend ha preso più piede, assieme al design, è la moda.
Forme comode, aerodinamiche, che agevolino i movimenti, capi pratici, non per forza bianchi o neri (qui siamo ad un livello “purista”), ma sicuramente cercando il più possibile di limitarne il numero allo stretto necessario. La semplicità è l’elemento imprescindibile da cui non separarsi per abbracciare questo stile.
Tra le esponenti di questo trend, la giapponese Marie Kondo, la quale ha scritto libri di economia domestica ed è ideatrice del metodo KonMari, un sistema per riordinare in modo efficiente gli spazi abitativi al fine di migliorare la qualità della propria vita (“Il magico potere del riordino” e “96 lezioni di felicità”).
Libri Marie Kondo sul riordino da inserire link su AMAZON: https://it.wikipedia.org/wiki/Marie_Kond%C5%8D
Il primo step del minimalismo consiste nell’eliminare il superfluo, tenendo solo i capi che ci danno gioia, ci fan star bene e che pensiamo diano valore ai nostri outfit e alla nostra figura.
Rallenta !
La moda è ciclica. Questo significa che se ti perdi l’acquisto trendy di questa stagione, tra qualche anno tornerà e magari sarà arrivato il momento per te di fare l’acquisto.
Per seguire questa filosofia di vita, bisogna uscire dalla ruota consumistica degli acquisti compulsivi, rallentare e comprare meno capi, di ottima fattura che ci dureranno nel tempo. Ripetiamo insieme: “La moda è ciclica!”.
Questo vuol dire che se acquistiamo con coscienza ed intelligenza un capo che va di moda quest’anno, ma che esce dalle dinamiche dell’obsolescenza dell’ultimo trend, questo potrà andar bene sempre, anche il prossimo anno e quello dopo ancora. Si parla quindi di slow fashion e di minimalismo come filosofie etiche.
Noleggio abiti
Comprare un vestito nuovo ogni venerdì per usarlo nel weekend e poi metterlo da parte, oltre ad avere un impatto economico considerevole, ha un fortissimo impatto sul pianeta.
Pensate a tutto ciò che sta dietro ad un capo. Materiali, lavorazioni, lavoratori, logistica, inquinamento, magazzini, smaltimento ecc. Interessante sotto questo punto di vista è, ad esempio, il noleggio di abiti da evento. Ormai sono molte le realtà che noleggiano abiti, scarpe e borse per un singolo evento, così da ridurre l’impatto ed essere sempre “on point” per gli eventi in calendario.
Un esempio è la società italiana Dress You Can per la donna, ma ci sono anche diverse realtà per l’abbigliamento maschile, soprattutto all’estero per quanto riguarda l’abbigliamento da tutti i giorni, ma anche realtà italiane per gli abiti da cerimonia maschili.
Per noi uomini avvicinarsi a questa filosofia è un po’ più semplice, evitando per natura molti “fronzoli” tipici dell’abbigliamento femminile. Negli ultimi anni però anche l’abbigliamento maschile, diventando sempre più casual, ha raggiunto un turnover di collezioni, pre-collezioni, capi alla moda, che ha portato ad inseguire i trend quasi più delle colleghe fashioniste.
Nei prossimi contenuti vedremo assieme come fare decluttering del guardaroba ed alcuni consigli per creare un guardaroba minimalista.
Se avete domande, pensieri o opinioni da condividere, scrivete qui sotto nei commenti così da condividere assieme i punti di vista.