3M Scotchlite non è una società segreta, né il nome di un super alcolico, ma il materiale riflettente utilizzato per anni ed anni sui segnali stradali per renderli visibili e riflettenti anche di notte. 3M è il nome dell’azienda proprietaria, originaria del Minnesota. Si, la stessa della carta vetrata, del nastro adesivo e dei Post it, e scotchlite è il prodotto in questione. Lo stesso materiale è stato utilizzato e viene tuttora utilizzato sui tessuti ed è diventato un elemento estetico e funzionale in molte calzature sportive sin dagli anni ’90.
Esistono diverse alternative tecniche a questa tecnologia, sviluppate nel tempo da altri marchi, ma le proprietà riflettenti rimangono invariate. Avete capito di cosa sto parlando, di quelle strisce, loghi, inserti che riflettono la luce utili a farsi vedere soprattutto di notte. Lo troviamo sulle New Balance, sulle Nike Free Run + 3, sulle Asics Gel Nimbus 15, sulle Nike Silver, sulle Nike Lunarglide 4.
In breve:
La superficie di una striscia di “3m Scotchlite” è ricoperta da piccole perle di vetro, che possono raccogliere la luce da qualsiasi angolazione e rifletterla nella stessa direzione. (in realtà, la sua composizione è un po’ più complessa ed articolata).
Il 3M Scotchlite abbinato all’abbigliamento si inizia già a vedere negli anni ‘60, indosso ai lavoratori della British Railways. Ma è negli anni ‘70 che l’industria dello sportwear, anzi delle sneakers inizia ad utilizzarlo per aumentare la visibilità di coloro che correvano di notte.
I primi brand sono Saucony nel 1979 con il modello Jazz e New Balance nei primi anni ’80 con le 990 e le 576.
Sono diversi i brand e i modelli in cui possiamo riconoscere dettagli riflettenti, tra i tanti le Air Jordan 5 e le Air Max 97. Ma anche Converse e Adidas non sono state a guardare ed hanno fatto proprio questo materiale, in diverse declinazioni ed utilizzi, applicando in alcuni casi anche nuove tecnologie (es. l’effetto arcobaleno di Adidas Xeno).